CINEMA: Diabolik, Chi Sei? [Recensione]
L’inizio della trasposizione cinematografica di Diabolik firmata dai Manetti Bros non prometteva nulla di buono. Già con l’addio di Luca Marinelli, che interpretava il Re del Terrore nel primo capitolo della saga, l’entusiasmo declinò, anche se l’operazione nel complesso riuscì a convincere. Le cose peggiorarono rapidamente con il secondo episodio, oscuro, disordinato, e meno ispirato.
Ora, giungiamo al terzo atto: Diabolik – Chi sei?, il quale pone fine (almeno per ora) all’adattamento cinematografico del cult fumettistico delle sorelle Giussani. Il finale è in parte atipico e anticlimatico, ritornando alle origini dell’anti-eroe italiano e concludendo in modo degno il ciclo delle sue gesta.
Trama
La trama si sposta su un terreno insolito questa volta: il furto di un gioiello prezioso è solo il punto di partenza per un racconto divergente. Clerville si prepara ad affrontare una minaccia più grave e spietata di Diabolik, coinvolgendo il protagonista e Ginko in una caccia da parte di una banda di terroristi che semina il panico in città. Questo gruppo violento e senza scrupoli è abile nel nascondersi, ma anche sufficientemente audace da sfidare sia il criminale che l’ispettore. Mentre il focus rimane sul rapporto tra Diabolik e Ginko, la storia concede più spazio alle controparti femminili: Eva Kant e Altea devono collaborare per salvare i loro amati. Nel frattempo, l’inusuale collaborazione porta Ginko a chiedere a Diabolik la domanda cruciale: Chi sei, Diabolik? I Manetti Bros., seguendo il numero 107 del 2003 della serie a fumetti, esplorano le origini del Re del Terrore sin dalla sua infanzia, offrendoci le prime visioni sul grande schermo.
Un finale interessante che rende giustizia
Diabolik – Chi sei?, pur essendo il capitolo finale della trasposizione, funziona bene perché è una storia di dimensioni più ridotte. Meno ambiziosa in termini di trama e “mistero” da risolvere, la pellicola risulta più coerente. Spostando l’attenzione dagli Arci-nemici alle loro alleate-amate, il film dà più spazio ai personaggi secondari, donando più carattere alla Clerville sul grande schermo. L’adattamento del numero 107 della serie a fumetti, che si concentra sul passato di Diabolik e sui suoi primi anni di attività, aggiunge un tocco fresco a un terzo capitolo che altrimenti avrebbe potuto rischiare di essere una copia sbiadita degli episodi precedenti.